Antonello Monsù Scolaro
Franco Angeli Edizioni, 2017
El libro “Progettare con l'esistente” es una herramienta muy valiosa para quien quiera acercarse al mundo del proyecto arquitectónico y urbano bajo el enfoque de los procesos constructivos circulares. | Il libro “Progettare con l'esistente” è uno strumento di valore per chi voglia avvicinarsi al mondo del progetto architettonico e urbano visto secondo l’approccio dei processi costruttivi circolari.
El volumen de Antonello Monsù Scolaro, recogiendo diferentes aportes y apoyándose en varios trabajos académicos de valor, nos invita a reflexionar sobre la dimensión arqui-ecológica que hemos adquirido. Bajo una mirada atenta y precisa hacia lo existente, a los edificios, a los materiales y a los balances energéticos, el autor anticipa una visión de futuro donde tirar los residuos costará más que comprar nuevos productos.
Monsù Scolaro propone un viaje estructurado en dos partes principales. En la primera ofrece una amplia visión teórica que acompañada por datos y diagramas ayuda a entender de forma clara, directa y simple el fenómeno del "reuso" en sus diferentes escalas. Particular atención está dedicada al análisis de uno de los componentes fundamentales de un habitat: la sociedad. Como muestra el autor nuestras sociedades han llegado a una situación ya no sustentable y se acercan, dia tras dia, a un colapso ambiental. La pérdida de la inteligencia vernácula e histórica de usar y reusar materiales, productos y edificios ligada a la linealidad de la producción industrial tradicional ha regalado efectos catastróficos.
Los razonamientos desarrollados en la primera parte del texto son propedéuticos al entendimiento de su segunda parte. En ella se analizan y proponen diferentes metodologías de intervención a partir de todas aquellas oportunidades que nos ofrecería la reutilización del tejido construido existente. El autor, invitándonos a interpretar lo construido como un recurso ambiental, nos introduce al mundo de la “programación eco-orientada” que, basándose sobre el conocimiento del patrimonio abandonado y disponible, haga patente la necesidad de no seguir construyendo, permitiendo al mismo tiempo la reducción del consumo de suelo y disminuyendo el uso de recursos primarios.
Sin duda una de las partes más interesantes de este volumen es la presentación de diferentes casos de estudio, instrumentales a la definición de posibles escenarios de programación pública y de estrategias de proyecto más enfocadas a la recuperación del tejido existente, desde un punto de vista de los materiales y de las soluciones constructivas.
En definitiva el libro de Monsù Scolaro, gracias a un enfoque multiescalar nos ayuda a cambiar el “chip”: si antes veíamos los residuos como algo despreciable ahora los vemos como buenas oportunidades para construir arquitecturas y ciudades más justas y equilibradas.
Graziano Brau
Monsù Scolaro propone un viaje estructurado en dos partes principales. En la primera ofrece una amplia visión teórica que acompañada por datos y diagramas ayuda a entender de forma clara, directa y simple el fenómeno del "reuso" en sus diferentes escalas. Particular atención está dedicada al análisis de uno de los componentes fundamentales de un habitat: la sociedad. Como muestra el autor nuestras sociedades han llegado a una situación ya no sustentable y se acercan, dia tras dia, a un colapso ambiental. La pérdida de la inteligencia vernácula e histórica de usar y reusar materiales, productos y edificios ligada a la linealidad de la producción industrial tradicional ha regalado efectos catastróficos.
Los razonamientos desarrollados en la primera parte del texto son propedéuticos al entendimiento de su segunda parte. En ella se analizan y proponen diferentes metodologías de intervención a partir de todas aquellas oportunidades que nos ofrecería la reutilización del tejido construido existente. El autor, invitándonos a interpretar lo construido como un recurso ambiental, nos introduce al mundo de la “programación eco-orientada” que, basándose sobre el conocimiento del patrimonio abandonado y disponible, haga patente la necesidad de no seguir construyendo, permitiendo al mismo tiempo la reducción del consumo de suelo y disminuyendo el uso de recursos primarios.
Sin duda una de las partes más interesantes de este volumen es la presentación de diferentes casos de estudio, instrumentales a la definición de posibles escenarios de programación pública y de estrategias de proyecto más enfocadas a la recuperación del tejido existente, desde un punto de vista de los materiales y de las soluciones constructivas.
En definitiva el libro de Monsù Scolaro, gracias a un enfoque multiescalar nos ayuda a cambiar el “chip”: si antes veíamos los residuos como algo despreciable ahora los vemos como buenas oportunidades para construir arquitecturas y ciudades más justas y equilibradas.
Graziano Brau
Il volume di Antonello Monsù Scolaro, raccogliendo differenti contributi e appoggiandosi su diversi lavori accademici di valore, ci invita a riflettere sulla dimensione archi-ecologica che abbiamo imboccato. Con una visione attenta e precisa rivolta all’esistente, agli edifici, ai materiali e ai bilanci energetici, l’autore ci anticipa una visione di futuro nel quale gettare i residui costerà più che comprare nuovi prodotti.
Monsù Scolaro ci propone un viaggio strutturato in due parti principali. Nella prima ci offre un'ampia visione teorica che, accompagnata da dati e diagrammi, ci aiuta a capire in modo chiaro, diretto e semplice, il fenomeno del riuso nelle sue differenti scale. Un’attenzione particolare viene dedicata all’analisi di uno dei componenti fondamentali di un habitat: la società. Come ci mostra l’autore le nostre società sono arrivate ad una situazione non più sostenibile e si avvicinano, giorno dopo giorno, al collasso ambientale. La perdita dell’intelligenza storico-vernacolare di usare e riusare materiali, prodotti ed edifici legata alla linearità della produzione industriale tradizionale ci ha regalato effetti catastrofici.
I ragionamenti sviluppati nella prima parte del testo sono propedeutici alla comprensione della seconda parte. In questa si analizzano e propongono differenti metodologie d’intervento a partire da tutte quelle opportunità che ci può offrire il riutilizzo del tessuto costruito esistente. L’autore, invitandoci a interpretare il costruito como una risorsa ambientale, ci introduce al mondo della “programmazione eco-orientata” che, basandosi sulla conoscenza del patrimonio abbandonato e disponibile, renda esplicita la necessità di non continuare a costruire, permettendo allo stesso tempo la riduzione del consumo di suolo e diminuendo l’uso delle risorse primarie.
Senza dubbio una delle parti più interessanti di questo volume è la presentazione di diversi casi di studio, strumentali alla definizione di possibili scenari di programmazione pubblica e di strategie di progetto più indirizzate al recupero del tessuto esistente, da un punto di vista dei materiali e delle soluzioni costruttive.
In ultima istanza il libro di Monsù Scolaro,grazie a un focus multiscalare ci aiuta a cambiare il “chip”: se prima vedevamo i residui como qualcosa con poco valore adesso li vediamo come delle buone opportunità per costruire architetture e città più giuste ed equilibrate.
Monsù Scolaro ci propone un viaggio strutturato in due parti principali. Nella prima ci offre un'ampia visione teorica che, accompagnata da dati e diagrammi, ci aiuta a capire in modo chiaro, diretto e semplice, il fenomeno del riuso nelle sue differenti scale. Un’attenzione particolare viene dedicata all’analisi di uno dei componenti fondamentali di un habitat: la società. Come ci mostra l’autore le nostre società sono arrivate ad una situazione non più sostenibile e si avvicinano, giorno dopo giorno, al collasso ambientale. La perdita dell’intelligenza storico-vernacolare di usare e riusare materiali, prodotti ed edifici legata alla linearità della produzione industriale tradizionale ci ha regalato effetti catastrofici.
I ragionamenti sviluppati nella prima parte del testo sono propedeutici alla comprensione della seconda parte. In questa si analizzano e propongono differenti metodologie d’intervento a partire da tutte quelle opportunità che ci può offrire il riutilizzo del tessuto costruito esistente. L’autore, invitandoci a interpretare il costruito como una risorsa ambientale, ci introduce al mondo della “programmazione eco-orientata” che, basandosi sulla conoscenza del patrimonio abbandonato e disponibile, renda esplicita la necessità di non continuare a costruire, permettendo allo stesso tempo la riduzione del consumo di suolo e diminuendo l’uso delle risorse primarie.
Senza dubbio una delle parti più interessanti di questo volume è la presentazione di diversi casi di studio, strumentali alla definizione di possibili scenari di programmazione pubblica e di strategie di progetto più indirizzate al recupero del tessuto esistente, da un punto di vista dei materiali e delle soluzioni costruttive.
In ultima istanza il libro di Monsù Scolaro,grazie a un focus multiscalare ci aiuta a cambiare il “chip”: se prima vedevamo i residui como qualcosa con poco valore adesso li vediamo come delle buone opportunità per costruire architetture e città più giuste ed equilibrate.